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Via Basento, 22/24 – 00198 ROMA Tel: +39 06 8416474 – Cell. +39 3392191035 - +39 3206438409 Fax:+3906 84241910 Codice fiscale: 96327980585 E-mail: cassiopearte@libero.it Web page: http://www.cassiopeaitalia.org |
Roma - il 6 giugno, alle ore 18.00, presso gli spazi espositivi della galleria Cassiopea in via Basento 24, si inaugura un evento eccezionale, precisamente una quadrilogia d’arte di “QU4TTRO CAMIZ FOTOGRAFI” che per la prima volta si presentano insieme al pubblico della Capitale con una teoria di opere, ciascuno ad espressione del proprio “far arte”.
Si tratta di una generazione di fotografi che, oltre ad essere uniti da un legame familiare, presentano, attraverso la diversificazione delle loro sintassi formali, una continuità espressiva e parallela evoluzione tecnologica.
Tale evento acquista una valenza superiore, se si considera che si attua in occasione del centenario della nascita di Vito Camiz, capostipite del gruppo, il quale ripercorre, attraverso il contributo di ciascun autore, l’excursus della fotografia, come strumento di sensibilità-percezione-espressione, fino alla tecnologia attuale.
Con Vito Camiz si entra nella dimensioni del passato; con formati antichi, 6x6, 24x36 in bianco e nero ed a colori, viene presentata una serie di soggetti legati alla paesaggistica, agli scorci urbani e di paese, in particolare agli abitanti di Rovere suo rifugio in tempo di guerra. I suoi “scatti” non sono mai “sola realtà”, bensì rivisitazione soggettiva di ambientazioni cariche di profondo lirismo.
La tradizione di settore continua col figlio Paolo Camiz che ancora oggi utilizza tecniche analogiche; in questa mostra presenta una produzione recente sotto forma di pannelli monotematici che spaziano dal paesaggio all’architettura… ed ogni fotogramma concorre alla formazione del pannello come contributo al tema e all’organizzazione strutturale del pannello stesso, quasi fosse elemento di metalinguaggio. Con titoli “Arte di strada”, ”Lavoro”... Paolo passa dalle Monomanie in scultura alle opere fotografiche monotematiche, ciascuna delle quali ama interpretare sé stessa, su un unico palcoscenico, dove, come in una vera narrazione, ama convivere.
Diverso è il linguaggio fotografico di Sergio Camiz, professionista del settore, oggi ama lavorare con fotocamere digitali col preciso intento di superare il vecchio stile “alla Cartier-Bresson” per cercare col colore un linguaggio ed espressioni nuovi, più adeguati ai tempi attuali. La produzione recente intende descrivere in modo più obiettivo la complessa realtà d’oggi specialmente quella delle metropoli che l’autore visita per lavoro.
Con Roberto Camiz, a seguito dell’insegnamento dello zio Vito, si torna al bianco e nero in analogico, senza rinunciare all’apertura verso le nuove tecnologie. Oggi la sua produzione è orientata ad una ricerca espressiva nella quale la qualità del lavoro in camera oscura è pari alla ripresa fotografica stessa. Le foto esposte sono legate ad un recente suo viaggio in Egitto; “Egitto - Deserto occidentale”, “Il Cairo - Città dei morti” sono tutti “tagli” di un paese a lui particolarmente caro, che egli fa rivivere attraverso “scatti” dalle atmosfere solitarie e rarefatte.