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Sergio Camiz(Roma 1946)
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Laureato in matematica, dottore di ricerca in analisi dei dati, è professore di Matematica e Statistica alla Facoltà d’Architettura Valle Giulia dell’Università Sapienza di Roma. Ha un’intensa attività scientifica in Italia ed all’estero, relativa all’analisi dei dati ed alle sue applicazioni, fra le quali ecologia e scienze naturali, geografia economica, archeologia, è autore di numerose pubblicazioni e coeditore di cinque libri su questi argomenti. Appassionato di musica, oltre ad attività cameristica e d’insegnamento, ha cantato come baritono in tre opere di Guido Tagliacozzo.
Diplomato fotografo professionista, ha lavorato come free lance negli anni ‘70, collaborando in particolare al libro fotografico “Mezzogiorno 70" edito dalla Cassa per il Mezzogiorno, alle riviste Suono Stereo Hi-Fi e Stereoplay (son sue numerose copertine e le foto editoriali), e Brava (foto della rubrica “Fanno da soli”), ed al Catalogo Nazionale dei Beni Culturali. Ha partecipato a mostre collettive e sue foto sono state pubblicate su “Le Vie d’Italia”, “Il Messaggero”, “Mondo Operaio”, nonché sul Catalogo Nazionale Bolaffi della Fotografia n.1 (1976).
La sua produzione artistica è stata inizialmente analogica in bianco e nero (Leica, Nikon) con particolare attenzione alla camera oscura; temi preferiti: il paesaggio (naturale, rurale, ed urbano), l’attività umana nell’ambiente, il mondo dell’infanzia, il ritratto. Dopo vent’anni d’attività ridottissima, lavora adesso con fotocamere digitali di tipo semi-professionale, apparecchi compatti ma della gamma più alta (Fujifilm, Nikon). Con questi strumenti, leggeri e di facile uso, ma capaci anche di regolazioni complesse, si è posto il problema di superare il vecchio stile, legato soprattutto al bianco e nero di Cartier-Bresson, Doisneau e dei grandi maestri d’epoca, per cercare, col colore ed una certa elaborazione al calcolatore, un linguaggio ed un’espressione nuovi e più adeguati ai tempi attuali. Anche nella ricerca delle immagini, invece di cercar d’isolare aspetti caratteristici, ritagliandoli dal caos circostante, la sua attuale produzione intende descrivere in modo più obiettivo e completo la complessa realtà moderna, soprattutto delle metropoli del mondo dove si reca per i suoi impegni legati al lavoro scientifico.
In questa mostra si propongono fotografie d’entrambi i periodi, tutte intese ad esplorare le relazioni fra le persone, con le loro molteplici attività, e l’ambiente nel quale sono immerse. È facile notare come nella produzione più recente l’attenzione sia rivolta all’ambiente urbano rappresentato dall’architettura contemporanea, per cercar di capire come una persona nella sua attività può stabilire con essa un rapporto dialettico.
Amsterdam - Giornata sul ghiaccio |
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Sotto un cielo carico di nuvole e nella diafana luce nordica che disegna le ombre lunghe del crepuscolo, una folla variegata si muove nell’equilibrio precario dei pattini da ghiaccio. | |
Amsterdam - Nella folla |
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In pieno centro ad Amsterdam, la città è in fermento. Nel frenetico movimento pedonale del mattino, un solo sguardo è rivolto verso la camera. È il viso di una ragazza giovane, rischiarato da un raggio di sole tra i capelli. | |
Roma - La festa de' noantri |
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Nella festa della tradizione romanesca, ambientata a Trastevere da circa quattro secoli, sacro e profano si confondono. Così una madonna eburnea circondata da putti neri è scortata dal copricapo piumato di un militare dal volto accigliato. | |
Ravenna - Porto Garibaldi - Reti |
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Sull’acqua increspata dal vento, i morbidi volumi concavi delle reti formano riflessi dalla fisionomia compatta e vitale, disegnati dalla forza di gravità e dalla sapienza dei pescatori. | |
Basilicata - Ritorno dal lavoro |
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Tre cavalieri si muovono a passo veloce sulla via del ritorno, carichi delle fatiche del giorno. La prospettiva aerea lascia intravedere il brullo paesaggio estivo fino all’orizzonte. | |
Paris - La Défense - Jets d'eau |
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Noncuranti del divieto, tre adolescenti sono salite sul bordo di una fontana che si affaccia su La Defense tra i grattacieli di Parigi. Accortesi dell’obiettivo indiscreto, ricambiano l’invadenza con aria di sfida. | |
Paris - Château d’Eau |
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Il punto di vista fortemente riabbassato stravolge la prospettiva abituale del paesaggio urbano, permette di seguire i giochi delle nuvole nel cielo parigino, misurare gli aggetti dei terrazzi, sbirciare nei rilievi del sottarco e seguire le ombre sul collo della donna in primo piano. |
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