Ogni mostra fotografica lascia un segno nel fruitore.
Spesso, come possiamo osservare in architettura, il soggetto ripreso è lo stesso, “l’oggetto architettonico”, ma luci ed angolazioni possono far scaturire riflessioni diverse; possiamo inoltre coinvolgerlo nell’ambiente circostante o isolarlo, astraendolo dallo spazio e dal tempo in cui è contenuto … ma, attraversando la sequenza di questa mostra, emerge una singolare impostazione, fra le infinite che possono essere secondo la sensibilità che le ritrae: pur trattandosi di un tema sull’architettura, spesso il perno fotografico è incentrato sulla persona, dove l’architettura fa da contorno.
Questo elemento riporta subito in mente le tecniche di rappresentazione del disegno architettonico prima dell’avvento del computer (e non serve scomodare i Maestri dell’Architettura Moderna, come Le Corbusier ma anche Louis Kahn, ad esempio), che utilizzavano sempre una figura umana per dare il rapporto tra la dimensione dell’architettura rispetto alla persona.