Visita al Salone della Giustizia

Che cosa è giusto e che cosa non lo sia. Da sempre è stata una questione particolarmente spinosa, che chiama in causa i valori fondamentali dell'individuo e coinvolge le discipline dell'etica, della filosofia, della religione, della giurisprudenza. Di certo non possiamo entrare nel dettaglio della coscienza di ognuno, allora per quanto ci attiene, possiamo parlare tutti insieme dei problemi, le proposte, i risultati raggiunti sul tema della legalità e della sicurezza. L'occasione ci è stata offerta dall'1 al 4 dicembre 2011 nel nuovo quartiere fieristico di Roma, dove è stato possibile partecipare, con le più alte cariche dello Stato e con la rappresentanza di tutte le Istituzioni, al Salone della Giustizia, giunto alla sua terza edizione.

Nella cornice dei festeggiamenti del 150esimo anniversario della nostra Unità nazionale, è stata la giusta occasione per renderci conto che non siamo soli, ma inseriti dentro ad uno Stato che, magari con qualche difetto e responsabilità, sempre tende a proteggere la democrazia, la libertà individuale, la sicurezza nel rispetto delle leggi vigenti. E noi, con i nostri sponsor, non potevamo mancare un appuntamento così importante. Gironzolando negli ampi spazi della Fiera di Roma, abbiamo potuto apprezzare il grande sforzo che i nostri sponsor hanno compiuto per portare tutto quanto riguarda la giustizia e le forze dell'ordine ai più alti livelli, coniugando ufficialità, eleganza e praticità in un'unica sintesi.

Le prime immagini che ci vengono incontro riguardano l'abbigliamento delle forze dell'ordine. Dal momento che ormai la parità sessuale è riconosciuta a tutti i livelli, è ovvio che particolare cura venga posta dalle Autorità alle uniformi da indossare da parte delle agenti nell'esercizio delle loro delicate funzioni. Mai avremmo pensato di trovare proposte così dissimili, anche se per la maggior parte dedicate alla polizia stradale:

Nelle foto sopra, Fay declina il servizio nei termini più propri del cavalcare una moto: vestite da cavallerizze, le nostre tutrici, pronte ad intervenire sul loro cavallo meccanico, s'improvvisano meccaniche e lasciano che i bambini giochino coi loro ferri del mestiere mentre aiutano lo sprovveduto automobilista a cambiare una ruota. Gli pneumatici sono di Goodyear.

Qui di seguito alcune operatrici in attesa del loro turno di servizio motociclistico, in uniforme di servizio declinata da Prada in una forma più casual, per servizi meno impegnativi.

Si noti la scelta di contenere nelle pratiche borse coordinate tutti gli accessori indispensabili: l'arma, le manette, l'equipaggiamento per il test antialcool ed il cellulare di servizio.

Nelle foto qui sotto vediamo due proposte di Vuitton per il nucleo mobile antidroga, in versione estiva ed invernale rispettivamente. I cani, delle razze rispettivamente Chin e Carlino, sono stati allevati da Persauchino e specificamente addestrati dalla nostra Guardia di Finanza, polo di eccellenza d'addestramento di cani in Italia. Nel 2011 l'attività di contrasto ha consentito il sequestro di Kg. 39.359 di droga e la denuncia di ben 36.796 persone.

Di passaggio a Roma, la top-model Victoria Beckman non ha voluto rinunciare ad una visita al salone della giustizia: «Un'iniziativa del genere», ci ha detto, «andrebbe ripetuta in ogni paese. Senza giustizia non c'è convivenza civile e non c'è ordine, a partire dal traffico» ed ha ripetuto questa sua opinione quando è stata costretta dal pubblico a fare un breve commento.

Eccola al microfono dove si è voluta improvvisare vigilessa, indossando spiritosamente la pratica bustina d'ordinanza. Gli accessori sono di Gucci.

Nel salone hanno destato particolare interesse le proposte d'abbigliamento per operatori e testimoni di giustizia.

Nella prima foto, raffigurante tre magistrati al bar subito dopo una difficile condanna per un reato finanziario da colletti bianchi, Todd's coniuga impeccabili abiti di taglio inglese con scarpe d'alta tradizione britannica; nella seconda, gli avvocati delle due controparti in un processo per stupro in campagna, vengono colti dal nostro sponsor mentre immaginano la scena che ha coinvolto i loro clienti. Si notino l'abbigliamento e le calzature decisamente più casual dei precedenti.

Nelle foto che seguono, Prada declina il tema del testimone in varie forme, tutte però ispirate al tema dell'attesa prima dell'ingresso in aula di giustizia.

Naturalmente non poteva mancare l'attenzione per le vittime del sistema giustizia: gli accusati ed i condannati. Il tema dell'identificazione ha ispirato le proposte di Chanel, Dolce & Gabbana e Fay qui sotto:



Indovinatissima la varietà degli abiti, in particolare quelli coloratissimi che permettono un'identificazione ben più accurata dei colpevoli. Per concludere Dolce & Gabbana hanno studiato una praticissima linea d'abbigliamento per i reclusi, per i quali l'estrema sobrietà, un must per il sistema carcerario, si coniuga tuttavia con una raffinato understatement d'eleganza.

Le immagini qui sopra ritraggono reclusi durante l'ora d'aria: come ben sa chi l'ha trascorsa, si tratta d'un appuntamento fisso di grande socialità al quale non si può mancare. Nessuno quindi può rinunciare ad un abbigliamento adeguato all'occasione.


La disavventura del Cavaliere

Durante il salone, uno sconcertante episodio ha turbato il tranquillo svolgersi della manifestazione. L'ex-presidente Silvio Berlusconi, forse non esattamente informato sul carattere delle giornate, vi si era recato certo d'incontrare il tripudio della folla alla quale era abituato negli anni passati da capo del governo. Al contrario, prontamente identificato dagli ultras della legalità (un gruppo paradossalmente istituito da un suo compagno di partito), è stato da loro bloccato all'ingresso ed allontanato, come le nostre immagini documentano.

Ai ragazzi sono state distribuite sciarpe tricolori, come simbolo della lotta contro la violenza, per un amor patrio che parte dal rispetto della legge fondamentale dello Stato. Nonostante questo, si può notare la forte emozione dell'ex-premier ed il dispiacere di non poter partecipare all'importante manifestazione alla quale avrebbe certamente contribuito con proposte inedite e fortemente innovative, oltreché correttissime ed elengatissime, come è sua abitudine.

La provocazione di Miss Mexico

In conclusione, una provocazione. La bellissima Laura Elena Zúñiga, Miss Sinaloa e vice Miss Nuestra Belleza Mexico 2008, che nelle foto sopra vediamo indossare un provocante bikini rosso e colla corona di Miss, ha voluto interpretare la parte della cattiva, lasciando credere d'esser stata arrestata dalla polizia messicana coi suoi complici perché trovati tutti in possesso d'armi e droga.


In realtà i due complici erano due agenti in servizio nel salone che si son simpaticamente prestati a far la parte dei delinquenti. A far il resto hanno contribuito i nostri sponsor, Chanel e Revlon in testa, che con un trucco sapiente ed abiti adattissimi all'occasione hanno aiutato a realizzare questa simulazione di reato ed il conseguente arresto. «Ci son cascati tutti!» ha commentato esultante Laura Elena al nostro inviato «non avrei mai immaginato che gli abiti che indossavo ed il trucco, sapientemente realizzato dagli stilisti di Revlon, potessero trasformarci davvero in potenziali delinquenti!». Le armi, tutte rigorosamente automatiche ed in dotazione alla Polizia di Stato, sono state gentilmente fornite da Beretta.

(Luglio 2012)

Torna alla pagina precedente!